venerdì 5 novembre 2010

In memoria di Sibylle Bergemann

Sibylle Bergemann, uno dei nomi più noti della fotografia tedesca, è morta a Berlino il 4 novembre all'età di 69 anni. Con un approccio enigmatico alla realtà, si è affermata alla metà degli anni Settanta grazie ad un'estetica inconfondibile, Bergemann ha lavorato molto con il bianco e nero, ha spaziato in ambiti come la moda, il reportage e il documentarismo, mentre nell'ultimo decennio ha virato verso l'estetica delle Polaroid. Nelle sue foto la mancanza di nitidezza e la distorsione cromatica creano uno spazio sospeso, con un forte impatto su chi le osserva. Nata a Berlino nel 1941, dopo studi a indirizzo commerciale, Sibylle Bergemann lavorò tra il 1965 e il 1967 nell'ufficio editoriale della rivista "Das Magazin". Avvicinatasi alla fotografia nel 1966, facendo da assistente al professor Arno Fischer, uno tra i più importanti e stimati docenti di fotografia nella ex Germania dell'Est, nel 1967 iniziò a lavorare come fotografa freelance nel campo della moda per la rivista "Sibylle" che, come nessun altra pubblicazione nella Germania comunista, ebbe un'enorme influenza sulla percezione collettiva della moda, ma anche della cultura e dei modi di vivere in genere.

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