venerdì 5 novembre 2010

Una retrospettiva di William Eggleston...al LACMA

"Che democratica quella foto

A consacrare negli anni settanta William Eggleston uno dei fotografi più innovativi del secondo dopoguerra, una personale al MoMA di New York. John Szarkowski, curatore della mostra e famoso direttore del museo, non avrà dubbi nell'affermare qualche anno dopo che con Eggleston nasce la fotografia moderna a colori. Osteggiata dai grandi dell'epoca, la nuova tecnologia viene nobilitata proprio dal fotografo di Memphis, grazie a un particolare procedimento di stampa, chiamato dye-transfer, che sviluppa un'ampia gamma di rossi, blu e gialli saturi e che conferisce alle sue fotografie un'intensità poetica mai vista prima. La grandezza di Eggleston risiede, però, anche nel concetto di fotografia democratica. Per lui tutto ciò che accade davanti all'obbiettivo è degno di essere ritratto. L'autore trova ispirazione nella vita di tutti i giorni, fotografando amici, familiari, passanti. Le sue location predilette sono le città del Sud degli Stati Uniti. A turbare la normalità dei suoi soggetti, un punto di vista originale, inquadrature inconsuete, che influenzeranno in modo decisivo molto cinema contemporaneo, in primis quello di Wenders, Lynch e Cronenberg. Al Los Angeles County Museum of Art, una retrospettiva completa della sua opera (dal 31 ottobre al 16 gennaio), William Eggleston: Democratic Camera - Photographs and Video 1961-2008." Da l'Espresso on-line.

Trovo l'approccio di Eggleston alla rappresentazione del reale molto vicina a quella a cui vorrei tendere...

In memoria di Sibylle Bergemann

Sibylle Bergemann, uno dei nomi più noti della fotografia tedesca, è morta a Berlino il 4 novembre all'età di 69 anni. Con un approccio enigmatico alla realtà, si è affermata alla metà degli anni Settanta grazie ad un'estetica inconfondibile, Bergemann ha lavorato molto con il bianco e nero, ha spaziato in ambiti come la moda, il reportage e il documentarismo, mentre nell'ultimo decennio ha virato verso l'estetica delle Polaroid. Nelle sue foto la mancanza di nitidezza e la distorsione cromatica creano uno spazio sospeso, con un forte impatto su chi le osserva. Nata a Berlino nel 1941, dopo studi a indirizzo commerciale, Sibylle Bergemann lavorò tra il 1965 e il 1967 nell'ufficio editoriale della rivista "Das Magazin". Avvicinatasi alla fotografia nel 1966, facendo da assistente al professor Arno Fischer, uno tra i più importanti e stimati docenti di fotografia nella ex Germania dell'Est, nel 1967 iniziò a lavorare come fotografa freelance nel campo della moda per la rivista "Sibylle" che, come nessun altra pubblicazione nella Germania comunista, ebbe un'enorme influenza sulla percezione collettiva della moda, ma anche della cultura e dei modi di vivere in genere.

venerdì 8 ottobre 2010

Vernice della mostra "NEW YORK BODIES: UNDERground/OVERground"

Il 22 ottobre 2010 dalle 18.00 in poi
si terrà la vernice della mia prima personale di fotografia

"NEW YORK BODIES: UNDERground/OVERground"

c/o Lambda Gallery - Padova, via Monte Solarolo 20 

http://lambdagallery.blogspot.com/